“Il punto nascita di Villamarina a Piombino non può e non deve chiudere. Non è pensabile che le gestanti dell’area piombinese e della Val di Cornia, per partorire, debbano recarsi fino all’ospedale di Cecina. La politica di tagli e di penalizzazioni a livello sanitario portata avanti dalla Regione Toscana è inaccettabile, e per questo abbiamo presentato una mozione da discutere in Aula nel corso della prossima seduta consiliare, per chiedere che il punto nascita non venga chiuso: così vedremo chi sta con i piombinesi e chi si disinteressa della penalizzazione del territorio”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, (Forza Italia). Secondo voci non smentite, l’Asl farebbe cessare l’attività del punto nascita entro fine giugno.
“E’ vero che il decreto Balduzzi prevede il numero minimo di 500 parti annui e precisi standard operativi e di sicurezza per tenere aperto un punto nascita – sottolinea Stella – e a Piombino sono nati 258 bambini nel 2018. Ma è anche vero che per una realtà simile nei numeri a quella piombinese, cioè Barga (Lucca), la Regione Toscana ha ottenuto la deroga al decreto Balduzzi. Non vorremmo che dietro questa scelta ci fosse una squallida vendetta per l’esito elettorale del 9 giugno al Comune di Piombino”.
“La precedente Amministrazione Comunale di centrosinistra, che doveva difendere il punto nascita, così come tutto l’Ospedale – accusa Stella – ha latitato da ogni tavolo di concertazione, lasciando che la Regione procedesse nella sua deleteria politica di tagli. Ad oggi non ci sono i requisiti minimi di sicurezza richiesti dal Ministero, non c’è una sala operatoria contigua alla sala parto così come impone la legge, manca il personale medico ginecologico e pediatrico, così come mancano le ostetriche. Piombino non è accreditabile in quanto privo del requisito fondamentale della guardia attiva notturna e festiva pediatrica e ginecologica. La chiusura del punto nascita di Villamarina ha dei responsabili chiari: Regione e Comune a guida Pd. Quando il centrodestra governerà la Regione Toscana, la sanità sarà davvero a servizio dei cittadini”.