San Lorenzo, Stella(FI): i 35 licenziamenti sono nel job act di Renzi? così l’Italia chiude
Non abbandoniamo il confronto, il progetto presentato dagli operatori è un punto di equilibrio tra le varie esigenze
Sarà Renzi ad assumersi la responsabilità di 35 licenziamenti tra gli ambulanti di San Lorenzo?
I licenziamenti rientrano nel job act che Renzi ha presentato ieri? Perche con le politiche attuate fino ad ora da Renzi a Firenze l’Itali non riparte ma chiude.
Come si può non aver pensato alle conseguenze sui livelli occupazioni quando si è progettato lo spostamento di 80 attività?
Ora occorre buon senso ed evitare i licenziamenti e possibili chiusure di attività.
Renzi non sia irresponsabile riapra il dialogo con gli operatori.
Nel 2012 gli ambulanti di San Lorenzo presentarono un progetto che potrebbe rappresentare un punto di equilibrio tra esigenze dell’amministrazione comunale e mantenimento delle attività e livelli occupazionali.
Perché non è stata data nessuna risposta? Ora l?amministrazione riprenda il dialogo proprio da quel progetto.
Riteniamo che vi sia molto da fare per riqualificare l’area di San Lorenzo, ma possiamo svolgere un lavoro positivo solo se ci sarà collaborazione tra comune, ambulanti e residenti.
Condividiamo la necessità di migliorare l’area di San Lorenzo, ma siamo fermamente contrari allo spostamento delle attività dalla piazza.
Fin dall’inizio della vicenda gli ambulanti hanno sempre dimostrato grande civiltà e apertura nei confronti delle richieste dell’amministrazione, arrivando addirittura a presentare un progetto al comune pagato dagli stessi operatori.
Ora spetta al comune non interrompere la trattativa ed affossare il confronto scegliendo la strada del dialogo, se così non fosse Renzi si assume le responsabilità dei licenziamenti.
Non si può pensare di governare i processi commerciali a colpi di diktat, ci sono in gioco imprese e famiglie.
Noi crediamo che gli operatori San Lorenzo abbiano fatto un grande sforzo nel presentare il progetto per riqualificare l’intera area di San Lorenzo, ora si ascoltino le loro ragioni.