“Tagli al reparto di ginecologia, liste d’attesa lunghissime, mancanza di investimenti strutturali. Sono solo alcune delle gravi criticità che si riscontrano all’ospedale di Pontremoli, e su cui la Regione Toscana ha il dovere di dare delle risposte”. Lo scrivono il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Maurizio Marchetti e il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI), in un’interrogazione. “Servono chiarimenti – sottolineano – sulla decisione di interrompere, dai primi di giugno, l’attività ordinaria chirurgica presso l’Ospedale di Pontremoli riguardante i piccoli interventi ginecologici. Scelta che svilirebbe ulteriormente un ‘percorso nascite’ già passato, negli anni, da un ambulatorio ostetrico/ginecologico attivo sulle 12 ore per 6 giorni la settimana (con tempi di attesa di una settimana al massimo e l’esecuzione di isteroscopie e Leep per la diagnosi e cura dei tumori del collo dell’utero) ad una presenza del ginecologo garantita solo il mattino per 3 giorni su 6 (con tempi di attesa a circa 80 giorni), oltre che la necessità di doversi recare presso gli ambulatori della Costa per eseguire i due terzi degli esami del percorso nascita, l’assenza di un servizio per la gestione delle gravidanze a rischio e un servizio dietetico e diabetologico per le donne in gravidanza, l’impossibilità di eseguire esami al termine della gravidanza e la compilazione della cartella di ricovero per il parto”.
Stella e Marchetti denunciano poi i gravi ritardi nel pianificare ed eseguire investimenti strutturali, in primis sulle sale operatorie (il cui ventilato depotenziamento sarebbe inaccettabile), ma anche relativi a: Dialisi, Camera Mortuaria, sala Donatori, bagni e sistema di condizionamento della Medicina. Nonché i ritardi sull’adeguamento sismico della struttura ospedaliera ed alla normativa dell’antincendio. Ma – si legge nell’interrogazione – c’è anche la carenza di personale (medico e non) che ha raggiunto in questi mesi livelli emergenziali non più sopportabili e tali da rendere davvero rischioso il quotidiano impegno degli operatori che provano a sopperire ad un deficit ai limiti della Legge, rispetto ai carichi di lavoro. Senza contare l’assenza delle figure dirigenziali di UOC dei reparti di Ortopedia-Traumatologia e di Anestesia-Rianimazione; il deficit del Pronto soccorso che da anni attende un turno infermieristico in più sulle 24ore e quello del day hospital oncologico; il deficit dell’offerta di servizi specialistici; liste d’attesa inaccettabili; l’assenza di un servizio di Hospice al fine di ovviare al disagio del trasferimento in altre zone dei pazienti e dei familiari”.
Ma le criticità non finiscono qui. Marchetti e Stella lamentano “la mancanza di una ristrutturazione completa, da anni promessa, di Sale Operatorie, Dialisi, Camera Mortuaria, sala Donatori, bagni e sistema di condizionamento dell’aria della Medicina; l’assenza di spazi adeguati per la gestione dei servizi oncologici e le carenze assistenziali durante il mese di agosto; la vetustà della rete informatica notevolmente carente rispetto agli standard odierni; l’adeguamento della piazzola dell’elisoccorso per l’atterraggio e il decollo notturni; la necessità di ripristinare il servizio dell’Ufficiale Sanitario come precedentemente previsto; la mancanza di un percorso protetto che consenta ai pazienti del pronto soccorso di poter essere trasportati verso i reparti senza dover transitare in aree di normale accesso al pubblico e – concludono – la necessità di potenziare il servizio di portineria garantito peraltro in buona parte da personale appartenente a categorie protette”.