“Il nostro giudizio sul Piano Cave della Regione Toscana non può che essere critico, per come è stato impostato e per la filosofia che c’è dietro, che tiene conto in maniera partigiana soltanto di determinati parametri, omettendone altri. Purtroppo, la versione uscita oggi dalla seduta di Commissione, penalizza l’attività economica e non tutela l’occupazione e i lavoratori delle cave, che con tutto l’indotto rappresentano un valore economico di assoluto rilievo nel panorama industriale della Toscana, con oltre 8mila occupati”. Lo dichiarano il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI) e il capogruppo di Forza Italia a Palazzo del Pegaso, Maurizio Marchetti.
“In particolare – sottolineano Stella e Marchetti – il Piano Cave è particolarmente negativo per il comparto dei materiali da costruzione e di quelli industriali. L’impatto su queste aziende, come rilevano giustamente gli imprenditori del settore, e sulle filiere industriali collegate, avrà effetti pesanti sui livelli occupazionali diretti e su quelli dell’indotto, e ovviamente sul gettito fiscale che il settore produce. Il rischio, poi, è che si accentuino fenomeni di impatto ambientale come il ritardato ripristino dei siti estrattivi e l’incremento dei traffici per il reperimento fuori regione dei materiali”.
Gli emendamenti presentati da Forza Italia sono stati bocciati dalla maggioranza di centrosinistra. “Il mancato accoglimento delle nostre proposte – osservano i consiglieri di Forza Italia – creerà una compressione delle attività estrattive con conseguenza negative per volume di lavoro e occupazione. I gestori delle cave non potranno presentare varianti triennali, ma solo annuali, che non consentono la programmazione d’impresa. I paletti fissati sono eccessivamente restrittivi. Hanno respinto anche la nostra proposta di escludere dal computo dei volumi le parti abbattute e scavate per la messa in sicurezza del cantiere e la risistemazione ambientale non strettamente riferite alla lavorazione. Questo Piano Cave penalizza inutilmente e ingiustamente gli imprenditori”.