“Lo prevedono le linee di indirizzo. Alcuni piatti vanno cambiati”
Ennesima visita del vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI) alle mense scolastiche fiorentine, ed ennesimo risultato: scarti elevati, che nel caso del secondo e del contorno hanno superato il 90%. All’ora di pranzo, Stella si è recato alla scuola elementare statale Santa Maria a Coverciano, in via Salvi Cristiani. Accompagnato da alcune mamme della Commissione mensa, il consigliere regionale ha assistito alla distribuzione dei pasti, intrattenendosi con il personale scolastico e con gli addetti alla preparazione del cibo (“che ringraziamo per la loro preparazione e professionalità”).
“A fine pasto – ha dichiarato Stella – abbiamo tratto un bilancio purtroppo negativo. Come accertato dalla Commissione Mensa, il riso alla zucca è stato scartato dal 60% dei bambini, ma il polpettone con verdure e il contorno di spinaci non sono stati quasi toccati, con percentuali di scarto del 90%. Vedere tutto quel cibo sprecato, praticamente intonso, sui tavoli, e poi gettato via, è uno spettacolo davvero poco edificante; solo oggi in questa scuola sono stati gettati via oltre mille euro di cibo. Senza contare poi che i ragazzi se ne tornano in classe affamati, e come ci ha detto una mamma, quando arrivano a casa vogliono mangiare qualcosa di sostanzioso”.
Il vicepresidente dell’assemblea toscana chiede che “come prevede la normativa in materia, gli ispettori dell’Asl facciano dei controlli nelle mense. Al punto 4.3 delle linee di indirizzo regionali, è previsto infatti che le Asl – ricorda Stella citando il documento – controllino ‘il gradimento dei pasti, le modalità di gestione di aspetti importanti ai fini del gradimento da parte degli utenti’, e che ‘la valutazione in campo dovrà essere prioritariamente effettuata nelle mense’. Noi rinnoviamo l’appello al Comune, a Nardella e all’assessore Giachi: cambiate il menu, sostituendo i piatti che non vengono mangiati con pietanze ugualmente sane, ma che incontrano il favore dei ragazzi. Basta poco”.