Il compenso di 240.000 euro annui per il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, è assolutamente ingiustificato. Doveva rilanciare il teatro e incrementare il numero degli spettatori, non sta mantenendo fede alle promesse. Le sue politiche sui biglietti sono assolutamente errate, e i numeri sono impietosi. I biglietti a 100 euro per assistere al concerto inaugurale di alcuni giorni fa diretto dal Maestro Zubin Mehta, sono un’offesa ai fiorentini e a tutti gli appassionati di teatro, in un momento di grave crisi economica come quella seguita al Covid. Non è un caso che sui 200 posti disponibili, appena 90 fossero occupati, meno della metà”. Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), in aula.

“Non si può negare il contratto a un socio quale è la Regione Toscana, dicendogli di venire in sede a vedere il contratto – ha proseguito Stella citando un passaggio della risposta alla sua interrogazione – è inaccettabile questo atteggiamento, oltre che profondamente irrispettoso. Io non sono pregiudizialmente contro gli stipendi alti per i manager, purché portino risultati e utili. Il sovrintendente prende il massimo consentito dalla legge, e nessuno tra i suoi predecessori aveva mai raggiunto il tetto dei 240.000 euro di compenso annuale. Giovedì mattina andrò alla sede della Fondazione del Maggio per prendere visione del contratto del dottor Pereira”.

“Pereira farebbe bene a ricordare – ha evidenziato Stella – che i finanziamenti che ogni anno riceve il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sono per l’80% provenienti da istituzioni pubbliche. Ne consegue che l’offerta culturale deve essere pubblica, anche a livello di costo dei biglietti. Il sovrintendente ha poi speso 8.555 euro in viaggi, soggiorni e ristoranti soltanto nei mesi di dicembre 2019, gennaio e febbraio 2020, una media di quasi 3mila euro mensili: ci chiediamo se siano spese consone, soprattutto in questo periodo di crisi economica. Chiederemo una riduzione del compenso del sovrintendente e delle sue spese personali, che non riteniamo giustificabili. Spendere 255 euro a notte quando viaggia e soggiorna in albergo, fare cene da 100 euro, è inaccettabile, sono soldi dei contribuenti”.