Questo l’intervento del capogruppo PdL-FI Marco Stella
“E’ inaccettabile il ricatto del presidente della regione Enrico Rossi sulla nuova pista dell’aeroporto di Peretola.
Rossi dice che la pista dell’aeroporto o sarà di 2000 metri o non sarà, non possiamo accettare questo atteggiamento talebano nei confronti dell’infrastruttura più importante del nostro territorio.
Se per realizzare lo sviluppo di Peretola occorre una pista di 2400 metri si faccia una pista di 2.400 metri, non possiamo perdere altri 20 anni in discussioni inutili.
Rossi invece di ricattare dovrebbe spiegare come sia stato possibile che nessuno si sia accorto che occorrevano 2.400 metri e non 2.000 come previsto nel Pit.
I ritardi e le continue discussioni interne al centrosinistra toscano e fiorentino hanno fatto perdere al nostro territorio oltre 1.600 posti di lavoro ed oltre 20 milioni di ricavi per la società che gestisce lo scalo fiorentino, un danno di proporzioni colossali per la nostra regione e per Firenze, sia in termini occupazionali che di competitività.
Ora siamo ad un passo dal veder realizzata la nuova pista, non possiamo fermarci per 400 metri.
Non solo stiamo perdendo una grande occasione occupazionale e di sviluppo per il territorio, ma l’indecisione della sinistra e l’instabilità hanno creato anche ripercussioni sul titolo azionario di Aeroporto di Firenze spa. Infatti dal 2009 ad oggi le quotazioni del titolo sono crollate, passando da € 18,10 del 2009 agli attuali € 9,70.
Non abbiamo più tempo, il nostro territorio non può più aspettare, gli investitori chiedono certezze, la politica ha l’obbligo di dare risposte.
Ci domandiamo, in base anche a questi dati, come sia possibile vincolare lo sviluppo di Peretola alla costituzione della Holding unica tra Firenze e Pisa: l’aeroporto di Firenze ha bisogno di cambiare la pista a prescindere.
Crediamo che sia necessaria una integrazione tra i due aeroporti per costituire un polo toscano dove vincano le sinergie e non le appartenenze, ma se Peretola non si sviluppa a perdere sarà la Toscana”.
(fdr)