“Affossano un comparto che conta 6000 addetti in Toscana”

tartufi

No alle nuove imposte che dal 1° gennaio vanno a colpire i cercatori di tartufi. E’ quanto chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. Le disposizioni, entrate in vigore a inizio anno, non lasciano scampo e prevedono l’applicazione della ritenuta a titolo d’imposta, con obbligo di rivalsa, sui compensi corrisposti ai raccoglitori occasionali di tartufi.

“Il rischio – sottolinea Stella – è che la grande maggioranza del tartufai smetta di portare merce ai negozianti, per evitare tante implicazioni per poche migliaia di euro di raccolto annuo. Si tratterebbe di un grave danno per un settore importante dell’enogastronomia toscana. In Toscana ci sono circa 6mila tartufai hobbisti, che raccolgono circa 200 quintali di tuberi all’anno, e che finora sistemavano le loro questioni fiscali autofatturandosi”.

Come denunciano gli addetti “il nuovo regime impositivo – ricorda Stella – è entrato in vigore tradendo la promessa che era stata fatta di garantire una fascia di esenzione per tutelare la vera forza del settore, cioè gli hobbisti. Discorso diverso per i tartufai di professione, che raccolgono per decine di migliaia di euro a stagione, ma che sono una parte minima. Con la mozione chiediamo che la Regione Toscana si impegni a intervenire presso il Governo perché venga cancellata la ritenuta a titolo d’imposta per i raccoglitori occasionali di tartufo”.