“Sta diventando un problema quello della stabilità degli edifici che sorgono lungo il percorso della trivella che sta scavando il tracciato sotterraneo della Tav, che collegherà Campo di Marte alla stazione Belfiore. Negli ultimi due giorni diversi residenti della zona di via Botticelli, via Masaccio e viale don Minzoni hanno denunciato la presenza di crepe nei muri, portoni bloccati o con difficoltà a chiudersi, rigonfiamenti del terreno. Dobbiamo capire cosa sta succedendo, pertanto siamo a chiedere l’audizione in Quarta Commissione del Consiglio regionale dei tecnici del Comune di Firenze e di RFI”. Lo chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
“Sono 301 gli edifici che, stando alle perizie e alle stime elaborate da Rfi, rischiano di subire gli effetti del passaggio della trivella – ricorda Stella -. La gran parte è concentrata attorno a piazza della Libertà: dal lato nord i palazzi posti sulla verticale del futuro tunnel di via Masaccio e viale don Minzoni, dal lato sud gli uffici e gli immobili che si affacciano su entrambi i lati di viale Lavagnini, poi la Fortezza e altre case, edifici a sud e a nord della direttrice. La Tav è un’opera di cui Firenze ha bisogno, ma andava fatta in modo diverso, e senza questi rischi”.
“C’è un documento, sottoscritto a suo tempo tra le parti coinvolte nel progetto – ricorda Stella – che fissa cinque classi di danneggiamento: la prima prevede piccole fessure di un millimetro cui si rimedia con una tinteggiatura; la seconda, crepe di cinque millimetri; la terza, lesioni visibili all’esterno, rotture dei tubi, porte e finestre che non si chiudono, crepe di 1,5 cm; la quarta, oltre a crepe di 2,5 cm, ipotizza pavimenti inclinati, pareti spanciate, tubazioni distrutte, travi che perdono l’appoggio a causa di fenomeni di subsidenza; la quinta, parziale o totale demolizione dell’edificio. Vogliamo capire come evitare di arrivare a danni irreparabili o crolli improvvisi, e quando si attiveranno i protocolli di emergenza”.