San Lorenzo,“Chiederò al Consiglio Comunale di esprimersi sul progetto degli operatori”
Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella
“Chiederò al Consiglio Comunale di esprimersi sul progetto di riqualificazione di Piazza San Lorenzo proposto dalle associazioni di categoria e dagli operatori.
Dal momento della richiesta da parte dell’Amministrazione di liberare la facciata della basilica di San Lorenzo e la piazza, gli operatori hanno presentato al comune un progetto di riorganizzazione complessiva della piazza che coinvolge gli ambulanti, che erano disposti nel loro progetto a ridurre la misura di suolo pubblico occupato da ogni singolo esercente, a rivedere la tipologia di merce venduta, a fare il banco architettonico, fino -come chiesto dall’amministrazione- a riorganizzare i banchi per dare la possibilità al bussino di passare da piazza San Lorenzo.
A fronte di tutto ciò la richiesta degli operatori era soltanto e semplicemente una, rimanere nel loro posto di lavoro in piazza San Lorenzo per poter continuare la propria attività e salvaguardare i livelli occupazionali e la loro impresa.
Il comune ha sempre risposto no, ed ecco che sono arrivati i licenziamenti, le aziende che forse chiuderanno, un intero indotto messo in ginocchio.
Avevamo detto fin dall’approvazione della delibera che ci sarebbero stati problemi per le imprese se fossero state spostate.
Oggi a fronte di una procedura aperta in provincia per oltre 40 licenziamenti legati allo spostamento voluto dal comune qual è la risposta dell’amministrazione? Non ci interessa, sono problemi vostri noi vogliamo la piazza libera.
E’ inaccettabile il comportamento del comune, ora dobbiamo rivedere il progetto evitare i licenziamenti e trovare un punto di equilibrio tra le esigenze legittime dell’amministrazione e quelle degli operatori, soprattutto dobbiamo mantenere i livelli occupazionali ed in un momento di crisi come questo evitare chiusure e licenziamenti.
Purtroppo questa sinistra a Firenze in questi anni ci ha abituato ad essere lontana dai problemi veri delle persone, delle imprese e dei lavoratori, questa è la sinistra che a Firenze ha chiesto i soldi indietro ai dipendenti comunali andando a toccare le buste paga, che non fa niente per evitare i licenziamenti e la perdita di posti di lavoro, ma anzi grazie ai suoi provvedimenti agevola i licenziamenti, e che ha venduto l’azienda di trasporto pubblica partecipata dal comune di Firenze Ataf”.
“Parte l’operazione verità, smascherate le bugie di Renzi”
“Parte l’operazione verità, smascherate le bugie di Renzi”. Con queste parole il capogruppo Marco Stella annuncia la partenza della campagna di Forza Italia per l’elezione del sindaco di Firenze. Stella, punto per punto, affronta le varie questioni. Dalle presenze del sindaco in Consiglio comunale, “89 dal 2009 su 198 sedute e poi Renzi dice che fare il sindaco è il mestiere più bello del mondo”, alla questione infrastrutture, alla pensioni d’oro “la prima pensione da tagliare – ha specificato Stella- è proprio quella del sindaco, visto che è un dipendente in aspettativa senza paga con la qualifica di dirigente iscritto all’Inps, al Fondo Mario Negri, all’associazione Pastore e al Fasdac per un totale mensile di oltre 3,200euro”.
Per quanto riguarda le infrastrutture : “nell’ottobre 2009 Renzi – ha spiegato Stella- aveva annunciato che l’obiettivo entro il 2014 era quello di realizzare l’Alta velocità; nel 2011 aveva auspicato la realizzazione della pista parallela per l’aeroporto, nel 2011 la partenza della linea 2 della tramvia”. “Tutte bugie, come quelle sulla pressione fiscale”: “Nel marzo 2012 Renzi riduce l’addizionale Irpef dallo 0,3 per cento allo 0,2 per cento. In realtà – ha aggiunto Stella – i servizi educativi sono aumentati del 30 per cento. Sono aumentati i pasti da 3,90 a 4,90 (servizi supporto alle scuole), la formazione professionale è aumentata fra il 15 ed il 20 per cento, la Tares oltre il 40 per cento, il biglietto Ataf, i parcheggi per un aumento medio annuo per famiglia di 670euro e per impresa di 5.500 euro. Le bugie continuano – ha proseguito il capogruppo Stella- . Per quanto riguarda la cultura Renzi nel settembre 2011 aveva annunciato il pareggio della Fondazione del Maggio musicale entro il 2012, mentre in realtà c’è stato il commissariamento con un buco di 3milioni di euro. Maggiore è stato anche l’indebitamento del Comune: 480.210.043 nel 2009, 511.659.393 nel 2012. E poi la promessa di non essere un multificio quando nel 2012 i proventi delle multe sono arrivati a 51milioni e nel 2009 erano 49milioni. Infine – ha concluso Stella – l’ultima bugia: il 23 dicembre 2013 Renzi ha annunciato di ricandidarsi a fare il sindaco per cinque anni, quando sappiamo che fra un anno al massimo lascerà l’incarico per candidarsi premier” (lb)
Ogni fiorentino nasce con un debito di 1.421 euro
«Grazie a Renzi ogni fiorentino nasce con un debito di 1.421 euro. Questa è la politica di Renzi tutta tasse ed indebitamento». È quanto sottolinea Marco Stella, capogruppo del PdL in consiglio comunale.
«Analizzando i dati del bilancio preventivo 2013 siamo molto preoccupati per il futuro di Firenze – ha aggiunto l’esponente del centrodestra – quello presentato è un bilancio fatto con il ricorso sistematico all’indebitamento, alle multe, all’aumento del costo in bolletta dei rifiuti con l’introduzione della Tares e, soprattutto, grazie ad una posta straordinaria di 12 milioni di euro che provengono da Toscana energia».
«Dal bilancio consuntivo 2012 – ha proseguito Stella - ci rendiamo conto di come l’indebitamento del Comune, al 31 dicembre 2012, sia di 511.659.393 euro, una cifra spaventosa, cresciuta durante l’amministrazione Renzi di ben 30 milioni dal 2009 ad oggi, destinato a lievitare nel corso dei prossimi anni. Siamo molto preoccupati per la gestione del debito da parte del Comune e per la possibilità, nei prossimi anni, di attingere a nuovi mutui. Si tratta di un fardello pesante che potrebbe condizionare per molto tempo le scelte dei futuri amministratori».
«Senza dimenticare – ha aggiunto il capogruppo del PdL – che l’introduzione della Tares sarà una vera stangata per famiglie ed imprese. I dati dimostrano come la giunta Renzi abbia deciso di colpire tutti e in maniera indiscriminata. Per fare alcuni esempi per le utenze domestiche una famiglia di 4 persone che vive in una casa di 100 metri quadrati e nel 2012 spendeva 204 euro nel 2013 ne spenderà 254; 5 persone che abitano in 80 metri quadrati e pagavano nel 2012 195 euro nel 2013 pagheranno 259 euro e cosi via. In altre parole per le famiglie gli aumenti saranno, in media, di oltre il 50%». «Per le imprese – secondo Stella – andrà peggio. Un ristorante di 100 metri quadrati pagherà oltre 3mila euro di Tares, per un fondo artigianale della stessa superficie si arriverà a pagare quasi mille euro, mentre si arriverà al paradosso che un piccolo ortolano dovrà sborsare più del proprietario di un grande capannone industriale».
«Infine c’è il capitolo relativo alle multe – ha concluso – siamo passati dallo slogan renziano Firenze non è un multificio, alla certificazione del quotidiano Il Sole24ore di qualche giorno fa che spiegava come i fiorentini fossero gli italiani piu multati.
Questo bilancio certifica il fallimento politico dell'amministrazione Renzi, possiamo dire che dopo 4 anni non vi è stata nessuna novità nella gestione dei bilancio. Si è proseguito nel vecchio modo di fare politica: aumentando le tasse». (fn)
No all’aumento del biglietto ATAF, le incapacità manageriali dell’azienda non devono ricadere sull’utenza
Troviamo inaccettabile che dopo il successo della fase sperimentale del pagamento del biglietto Ataf tramite sms che ha attratto circa 3500 utenti al giorno, si porti improvvisamente il costo da 1,20 a 1,50 € così gli entusiasmi di coloro che avevano apprezzato questa nuova modalità di acquisto e che ne avevano tratto benefici. Ci domandiamo come mai il biglietto via sms dovrebbe costare di più? Con il biglietto elettronico non ci sono le spese per la stampa del biglietto e la percentuale garantita ai rivenditori, casomai dovrebbe costare di meno. Riteniamo che il maggior costo di emissione del ticket responsabile della lievitazione del prezzo dovrebbe essere riassorbito da Ataf s.r.l mediante la stipula di contratti ad hoc con i gestori telefonici al fine di favorire il diffondersi di nuove tecnologie a costo zero per l’utenza, sulla quale comunque già grava il costo aggiuntivo dell’invio dell’sms per l’acquisizione del titolo di viaggio. Peraltro se l’azienda non è in grado di garantire un servizio innovativo a vantaggio dei cittadini né di offrire un ventaglio di offerte in grado di attrarre il maggior numero di clienti possibile, almeno salvaguardi le rivendite dei ticket cartacei che stanno progressivamente diminuendo. Infatti ai rivenditori è garantita una media del 2% lordo di guadagno, con fasce di merito che premiano le attività che fanno maggiori ordinativi, con la conseguenza che si stanno riducendo i punti di distribuzione dei titoli di viaggio cartacei con la progressiva riduzione degli utili. Una politica aziendale miope – continuano Stella ed Alessandri – che conferma il fallimento delle scelte operate dall’Amministrazione con la cessione della gestione del servizio di trasporto pubblico nelle mani di Trenitalia alla quale ci eravamo nettamente opposti in Consiglio Comunale. Lo scenario che si prospetta con gli aumenti tariffari - che potrebbero riguardare anche il tagliando cartaceo - ovvero con ulteriori tagli alle linee e/o alla frequenza delle corse rappresentano uno schiaffo nei confronti di una vasta e variegata utenza che necessita di usufruire del servizio pubblico specialmente in un periodo di grave crisi economica, nella quale Ataf dovrebbe viceversa svolgere un ruolo sociale proprio nel contenimento delle tariffe. Senza contare che la disaffezione dell’utenza contrasta con le esigenze di limitare il traffico privato ed il conseguente inquinamento ambientale sulla cui necessità c’è corale accordo. Chiediamo pertanto con forza che l’Amministrazione si opponga all’ennesima stangata sui servizi e garantisca una qualità adeguata agli standard delle grandi capitali italiane ed europee; per questo presentiamo le nostre proposte contenute all’interno di una mozione che sottoporremo al voto del Consiglio Comunale
Il biglietto ordinario orario di Ataf sia riportato al prezzo di € 1,00
• lstituzione di abbonamenti trimestrali per studenti e lavoratori
• Istituzione del biglietto “Shopping” al costo di € 2,00 valido per 5 ore dal momento della convalida
• Fra gli abbonamenti annuali, mensili e trimestrali sia prevista la formula “Abbonamento impersonale”
• Il titolo di viaggio acquistato a bordo dei mezzi abbia lo stesso costo di quello rivenduto presso gli esercizi abilitati
• Creazione di una formula per gli studenti che comprenda il periodo effettivo di durata della scuola
• Che sia alzata la soglia di reddito che consente l’accesso alle agevolazioni tariffarie per gli ultra 65enni
• Che sia inserito tra le tipologie di abbonamento con tariffe agevolate l’abbonamento per coloro che hanno perso il lavoro, precari e disoccupati
• Che sia istituito il biglietto serale, al costo di € 2,00, valido fono alla fine del servizio senza limiti di viaggi su tutta la rete
• Che sia istituito il biglietto per le donne in stato di gravidanza a tariffe agevolate
• Che sia istituito il biglietto “Family” per i giorni festivi, valido fino a 4 persone ( padre, madre, e due figli)
• Che sia istituito l’abbonamento a tariffa agevolata per coloro che si sono iscritti all’università della terza età
• Si prenda in considerazione l’ipotesi di istituire un biglietto dedicato ai turisti con tariffe diversificate
Maggio, Gruppo PdL: “L’unica che merita di essere licenziata è la sovrintendente Colombo”
Questo l’intervento del capogruppo PdL Marco Stella insieme al consigliere Mario Tenerani
“Il disastro e' servito e poco importa dire che purtroppo avevamo visto lungo nel denunciare la disastrosa gestione Colombo, con l'avvallo del sindaco, in qualità di presidente del cda del Maggio. Oggi, siamo in ansia per il destino dei lavoratori. La ghigliottina della Sovrintendente Colombo ha già fatto rotolare le teste di dieci dipendenti del Maggio. In aula, in una delle ultime sedute consiliari del 2012 avevamo chiesto conto degli imminenti licenziamenti, ma la Giunta ci aveva risposto che ancora niente era stato deciso. Mentre tutto era scritto e adesso a pagare sono le maestranze e non chi ha firmato questa Caporetto.
Noi non siamo abituati solo a demolire, ma siamo anche in grande di offrire soluzioni immediate.
Eccole: intanto vengano evitati almeno 5 licenziamenti, che valgono circa 200mila euro lordi di emolumenti all'azienda. In che modo? Mandando a casa chi ha prodotto questa sciagura, ovvero la Sovrintendente Colombo, che ci costa oltre 200mila euro all'anno. E il problema, nel suo caso, non è lo stipendio, ma la manifesta incapacità di gestire una cosa nettamente più grande di lei. Non si può chiedere a un colombo di volare come un’aquila.
In un'azienda normale e privata funziona così: l'amministratore delegato o chi comunque detiene il potere decisionale fa le valigie se al profitto subentra la perdita e non si raggiunge neppure il pareggio di bilancio.
E allora intanto salviamo i 5 dipendenti recuperando quella cifra attraverso il licenziamento della Sovrintendente e poi blocchiamo la cacciata degli altri 5 con soluzioni alternative.
Se arriverà il Commissario sarà la conferma della pessima gestione della Colombo con l'imprimatur del sindaco Renzi. A quest’ultimo rivolgiamo solo un invito: la prossima volta selezioni meglio i propri manager. Errori come questo devono servire da lezione per il futuro. E dimostri di avere coraggio assumendosi la responsabilità politica della disfatta del Maggio”.
San Lorenzo, Stella (PdL): «Prevalga il buon senso e la politica trovi un punto di mediazione
«Non ci siamo demoralizzati dopo la sentenza del tribunale amministrativo regionale che rifiutava la sospensiva per lo spostamento dei banchi dalla piazza – ha commentato l’esponente del centrodestra – come oggi non esultiamo per la decisione del consiglio di stato che invece l’accoglie».
«Su questa vicenda – secondo Stella – ha fallito la politica e la capacità di trovare punti di equilibrio tra diverse esigenze. Crediamo che sull’area di San Lorenzo vi sia molto da fare, partendo dall’eliminazione del degrado e del commercio abusivo. Abbiamo sempre sostenuto, però, che soltanto con la partecipazione di tutti i soggetti che lavorano e operano su San Lorenzo sarà possibile dare vita nuova al quartiere».
«Ora – ha proseguito il capogruppo del PdL – spetta all’amministrazione comunale mettere insieme tutti i soggetti e lavorare per fare di San lorenzo un quartiere speciale. Gli operatori avevano presentato al Comune un progetto che può rappresentare un punto di equilibrio tra le varie esigenze. Tuttavia, se questo non soddisfa l'amministrazione, non si abbandoni la trattativa ma si cerchino nuove soluzioni»
«Spostare 80 attività dalla piazza – ha concluso Stella – significa mettere sul lastrico 80 imprese ed oltre 200 famiglie.
Ora la politica ha una vera occasione di dare una risposta concreta ai problemi, non la getti al vento». (fn)
Mercato Ortofrutta San Lorenzo, Gruppo PdL: “Soddisfatti del lavoro svolto dal vicesindaco per inserirlo al piano terreno”
Questo l’intervento del capogruppo PdL Marco Stella
“Esprimiamo soddisfazione per l’inserimento di tutti i banchi dell’ortofrutta al piano terreno del mercato di San Lorenzo, ed apprezzamento per il lavoro svolto dai tecnici comunali nel realizzare la nuova area verde che ospiterà l’ortofrutta.
Non abbiamo condiviso la scelta di ‘sdemanializzare’ il primo piano del mercato centrale di San Lorenzo, decidendo di fatto di non far più tornare gli operatori dell'ortofrutta al primo piano, ma possiamo ritenerci soddisfatti per l’esito raggiunto.
Dobbiamo lavorare tutti insieme per far tornare il mercato centrale di San Lorenzo un punto di riferimento per la nostra città.
Crediamo che molto ci sia da fare e ribadiamo che nel futuro al primo piano non debbano essere inserite attività che siano in conflitto o in concorrenza con le attività del piano terreno.
Il raggiungimento dell’obiettivo di oggi con l’inserimento di tutti al piano terreno è il frutto di un lungo lavoro e merito di chi si è impegnato per trovare una soluzione condivisa e che andasse incontro alle esigenze degli operatori”.