Referendum, FI-Lega-FdI: "Grave Nardella, strumentalizza nome Firenze"
"Sindaco non usi comunità fiorentina come brand pubblicitario"
"Condanniamo con forza e sdegno l'uso politico che il sindaco di Firenze, Dario Nardella sta facendo del nome della città. Il suo slogan 'Firenze dice sì' è irrispettoso verso Firenze, il cui nome viene speso come fosse un brand pubblicitario nell'agone politico. Non è Firenze, o qualunque altra città italiana, a doversi esprimere, ma sono i cittadini chiamati a dare un giudizio di merito sul cambio di alcune parti della Costituzione". Lo affermano i gruppi consiliari di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia a Palazzo Vecchio e all'assemblea regionale toscana, commentando le scelte del primo cittadino di Firenze.
"Nardella - sottolineano i consiglieri del centrodestra - dovrebbe essere il sindaco di tutti, non solo di quelli che voteranno sì al quesito referendario. 'Firenze dice sì' va bene quando si parla di valori universalmente condivisi come la promozione dei diritti umani o gli interventi a favore dei più deboli. Ma il nome della nostra città non può essere utilizzato proditoriamente come volano per promuovere un prodotto, nel caso in questione una battaglia politica. Il sindaco ha fatto una caduta di stile molto grave, associando il nome della comunità fiorentina ai comitati per il sì, e ci aspettiamo che chieda scusa alla città e ai fiorentini, sia a quelli favorevoli che a quelli contrari al quesito su cui siamo chiamati ad esprimerci il 4 dicembre prossimo".
"Un sindaco è anche un esponente politico che partecipa alla vita del suo partito - osservano gli esponenti di FI, Lega e FdI - ma non deve mai dimenticare che a livello pubblico rappresenta la totalità dei cittadini del suo Comune, sia quelli che lo hanno eletto che quelli che non lo hanno votato. E non dovrebbe mai dimenticare, il primo cittadino, che il nome della città che ha l'onore di amministrare non può essere usato per battaglie di parte, ma solo per promuovere campagne di alto valore ideale che uniscono i fiorentini, mentre la battaglia referendaria è fortemente divisiva".
TAV FIRENZE, FORZA ITALIA: Nè Foster nè tunnel, l'AV passi in superficie
Stella e Razzanelli: "Dopo anni anche sinistra viene su nostre posizioni"
Né stazione Foster né tunnel, ma attraversamento in superficie. Questa la posizione ribadita da Forza Italia sul passante Tav fiorentino. "Decidendo di annullare definitivamente la stazione Foster il centrosinistra di fatto dopo anni giunge alle nostre stesse conclusioni" dichiarano il coordinatore cittadino del partito e vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella, e il vicecapogruppo a Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli.
"Finalmente - sottolinea Stella - il Pd si accorge che non è più pensabile perdere tempo sull'alta velocità ferroviaria. Firenze ha assolutamente bisogno di un moderno sistema di Tav, e per questo da tempo sosteniamo che occorre abbandonare il progetto della stazione sotterranea e pensare a sviluppare l'attraversamento cittadino in superficie, con gli opportuni aggiustamenti, considerati anche i problemi di smaltimento delle terre di scavo, i costi lievitati, i rischi di stabilità per gli edifici. E' assolutamente necessario, allo stesso tempo, liberare binari per il trasporto regionale, per evitare di penalizzare i pendolari".
"Spendere 350 milioni per costruire una mega stazione che di fatto sarebbe stata una semplice fermata - osserva Razzanelli - era evidentemente una follia da fermare tempo fa. Ora però bisogna andare fino in fondo e azzerare anche i due tunnel. La soluzione preferibile, sia in termini di fattibilità che di costi, resta quella dell'aggiunta dei binari di superficie valutata a suo tempo dalla Facoltà di Ingegneria di Firenze. La separazione dei flussi di cui tanto si parla verrebbe garantita come pure verrebbe mantenuta la centralità della stazione Santa Maria Novella, il tutto con 300 milioni contro i 2 miliardi della Tav".
Olimpiadi, Stella (FI): "Dopo il NO di Roma, Governo candidi Firenze e Toscana"
"Dopo il no del Movimento 5 Stelle alle Olimpiadi del 2024 a Roma, il Governo candidi Firenze al prossimo turno che prevede una città europea come sede della competizione, valorizzando così anche il patrimonio artistico unico della nostra città e della nostra regione". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, coordinatore fiorentino di Forza Italia.
"Firenze e la Toscana - ricorda Stella - possiedono il più alto numero di beni culturali e monumentali al mondo. Le Olimpiadi potrebbero unire alla celebrazione dello sport una valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico, allargando l'evento anche ad altre città della regione. Sarebbe anche un modo per ammortizzare meglio le spese, che ormai sempre più difficilmente possono essere sostenute da una sola realtà metropolitana".
"L'atteggiamento del M5S di ostilità preconcetta alle Olimpiadi - aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana - è frutto di una mentalità contraria alla crescita e allo sviluppo. Ci auguriamo che il Governo non ascolti queste sirene, e si concentri sulla ricchezza e i posti di lavoro che l'evento olimpico genererebbe in Italia".
Opificio Pietre Dure: approvata mozione Stella (FI) per tutela lavoratori
Fare pressioni presso il Ministero dei beni culturali e sul Governo per trovare le modalità idonee a regolarizzare le risorse umane impiegate nell’Opificio delle Pietre Dure e ancora giuridicamente scoperte. Questo l'impegno richiesto alla Giunta regionale nella mozione presentata da Marco Stella (Forza Italia), in Commissione Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione e formazione del Consiglio regionale della Toscana. La mozione è stata approvata con i voti favorevoli di Pd, Forza Italia, Lega Nord e l'astensione del Movimento 5 Stelle.
"L'obiettivo – ha spiegato Stella – è quello di regolarizzare quei lavoratori, dotati di elevata competenza e professionalità e di tutelare il patrimonio umano e professionale da anni impiegato all’interno dell’istituto. Undici di loro a Firenze si trovano a svolgere la loro attività senza di fatto essere inquadrati, né giuridicamente né economicamente, come funzionari. Va tutelato invece il patrimonio umano e professionale da anni impiegato all’interno dell’istituto per salvaguardare quella che può e deve essere considerata una eccellenza non solo italiana, ma soprattutto toscana".
La mozione nasce anche a seguito della promessa del ministro Franceschini di indire un concorso nazionale straordinario per 500 «professionisti del patrimonio culturale», fra cui funzionari restauratori, che destinerà 50 nuove risorse all’Opificio delle Pietre Dure. "C'è il rischio - si legge nella mozione - che le risorse reclutate tramite concorso vadano a scavalcare le risorse umane da anni impiegate nell’istituto e non regolarizzate, nel caso in cui il bando non preveda una distinzione fra concorrenti esterni ed interni all’Opificio delle Pietre Dure o nel caso in cui preveda limiti di età".
Firenze/Bando case popolari, Forza Italia: "Accertare che anche stranieri non abbiano proprietà"
Stella e Cellai: "Il Comune applichi il Dpr 445/2000"
"Il Comune di Firenze, nel fare il nuovo bando per l'assegnazione di 800 case popolari, accerti che non solo gli italiani, ma anche i cittadini stranieri rispettino il requisito che prevede l'assenza di titolarità di diritti di proprietà all'estero o nei Paesi di origine. Si tratta di un criterio elementare di giustizia". Lo affermano il coordinatore fiorentino di Forza Italia, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella e il capogruppo di FI a Palazzo Vecchio, Jacopo Cellai.
"Come già avviene in altri Comuni toscani amministrati, guarda caso, dal centrodestra - sottolineano Stelle e Cellai - il sindaco chieda agli stranieri di dichiarare, con tanto di certificato autenticato emesso dall'ambasciata o dal consolato, se hanno proprietà nel Paese di origine. Equiparandoli in questo alle richieste fatte agli italiani. Nella stragrande maggioranza dei Comuni, questa richiesta viene dimenticata volutamente".
"Il Dpr 445/2000 - spiegano gli esponenti di Forza Italia - prevede la possibilità da parte della pubblica amministrazione di richiedere ai cittadini comunitari ed extracomunitari idonee certificazioni che attestano l'assenza di titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali all'estero, mediante una procedura che si avvale dell'ausilio dell'ambasciata o del consolato dello Stato di provenienza del cittadino non italiano. Giustamente, la legge prevede che italiani e stranieri vadano messi sullo stesso piano: invitiamo il Comune di Firenze, laddove non lo avesse ancora fatto, ad applicarla integralmente".
Rissa via Palazzuolo, Stella (Fi): “Allarme degrado, serve assessorato alla Sicurezza”
“Approvate mozioni un anno e mezzo fa, ma situazione non cambia”
"L’ennesima rissa con un ferito, dovrebbe far capire al sindaco Nardella che non ha più scuse: passi all’azione e liberi via Palazzuolo dal degrado di cui è vittima da troppi anni. È urgente stabilire un assessorato comunale alla Sicurezza”. A chiederlo è il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, che ricorda come in Consiglio di Quartiere 1 sono state approvate all’unanimità due mozioni, nell'aprile 2015, che chiamano Palazzo Vecchio ad affrontare le emergenze in via Palazzuolo e piazza Indipendenza assediate dal degrado e da episodi sempre più diffusi di risse, spaccio e prostituzione.“Le mozioni sono state approvate ad aprile dello scorso anno, sono passati quasi 18 mesi, ma la situazione in via Palazzuolo è rimasta la stessa – sottolinea Stella -. Qui la fanno da padroni gli spacciatori e la criminalità. I residenti e i negozianti sono esasperati, non solo per la situazione in sé, ma perché si sentono abbandonati e lasciati soli dalle istituzioni. Stessa condizione di degrado in piazza Indipendenza, ridotta a bivacco e urinatoio. E anche in certi quartieri non va meglio, come ci informano le cronache dei baby rapinatori all'Isolotto. Chi amministra la città passi dalle parole ai fatti".
Firenze immobile al palo. Il Patto? Pronti ad aiutare
Ecco la lettera aperta che ho inviato al quotidiano La Nazione in merito al Patto per Firenze.
Sotto il profilo infrastrutturale, Firenze è ferma. Aeroporto, sistema ferroviario metropolitano, alta velocità e polo fieristico sono al palo. Se ne parla da anni, in alcuni casi da decenni, ma siamo sempre fermi e il paragone con città di dimensioni simili, ma che si sono già dotate di infrastrutture competitive (penso a Bologna o a Reggio Emilia), è sconfortante.
Dunque, ben venga il Patto per Firenze. A noi interessa il bene della città e quindi siamo pronti a dare una mano, a dare il nostro contributo, indifferenti al fatto che a proporlo è un premier proveniente dallo schieramento avverso al nostro. Noi non siamo il Movimento 5 Stelle, che fa naufragare l'opportunità delle Olimpiadi per Roma, mosso da motivazioni puramente ideologiche. A Renzi e Nardella diciamo: noi siamo qui, Forza Italia c'è.
Vorremmo, però, chiarezza e trasparenza, e il mantenimento delle promesse. Cosa che finora non è accaduta. Renzi aveva promesso il G8 del 2017 a Firenze, e poi ha fatto marcia indietro. Aveva promesso di fare delle Cascine il parco fiore all'occhiello d'Italia, e non se ne è fatto nulla. Per non parlare del nuovo stadio. Quindi, se anche questo è l'ennesimo annuncio elettorale, non ci interessa. Se invece è un progetto serio per Firenze, Renzi lo delinei in maniera chiara, lo illustri a tutti coinvolgendo le forze economiche, sociali e produttive della città e della nostra regione. Forza Italia è pronta a fare la sua parte.
Marco Stella, coordinatore Forza Italia Firenze
Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana
Ponte Vecchio: "No al numero chiuso, lavorare a turismo di qualità"
"La proposta del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, di regolamentare i flussi di accesso al Ponte Vecchio, ci trova assolutamente contrari. Si tratta di un monumento, certo, ma anche di una parte viva della città, utilizzata da fiorentini e turisti per spostarsi da una parte all'altra di Firenze, e non può essere ridotta a mera destinazione museale. Si parli piuttosto di come riportare il turismo di qualità nella nostra città". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, coordinatore di Forza Italia Firenze.
"Il problema vero - sottolinea Stella - è quello relativo alle politiche del turismo che vogliamo adottare per Firenze. Per ora, prevale il 'mordi e fuggi', cioè prevalgono le presenze di visitatori che in uno-due giorni sbarcano in città e al massimo consumano qualche panino e una bibita. Il che può anche andar bene, ma chi amministra Firenze deve lavorare per incentivare il turismo di qualità, il solo che può rilanciare il nostro artigianato e i nostri prodotti di livello alto. Non possiamo limitarci a essere la 'Disneyland del Rinascimento', Firenze offre molto di più".
Immigrati: "Firenze non ne può più. Chiedo incontro a sindaco e prefetto"
"Toscana verso quota 12mila, costano 153 milioni all'anno"
"Il sindaco e il prefetto, ai quali chiedo un incontro urgente, fermino l'ennesimo arrivo di migranti a Firenze, questa volta in via De Bosis, dove qualche decina di stranieri sarà ospitata in un centro situato accanto a un asilo, e in un quartiere già pieno di problemi. Le proteste dei residenti sono sacrosante, non è più possibile andare avanti così, alla cieca, senza tenere conto delle conseguenze sociali ed economiche dell'immigrazione". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, coordinatore fiorentino di Forza Italia.
"In Italia, come in Toscana, gli immigrati aumentano a dismisura – sottolinea -. Al 30 agosto sono 10.667 i migranti accolti nell'ultimo anno nella nostra regione (senza tener conto dei clandestini), ma ne verranno ospitati a breve altri 1.378, che porterebbe così il totale degli accolti a 12.045, per un costo annuale a carico dei cittadini di oltre 153 milioni di euro all'anno, cioè 300 miliardi delle vecchie lire".
"Sono spese astronomiche - accusa Stella - tanto più gravi in un momento di forte crisi economica come l'attuale, con il Paese fermo a livello occupazionale e produttivo (come certificano i dati Istat). Per ogni immigrato vengono spesi 35 euro al giorno: significa, in Toscana, 421.575 euro giornalieri, 12.647.250 euro al mese, e dunque 153.874.875 euro all'anno. Sono politiche fallimentari, costose e ingiuste verso gli italiani e i toscani: secondo recenti stime solo il 2-3 per cento dei migranti sono profughi. E' assurdo mantenerli con i soldi pubblici, senza prospettive: aiutiamo piuttosto gli italiani in difficoltà, gli anziani, i giovani, gli imprenditori e i commercianti".
Moschea Firenze: "Mandelaforum non è luogo adatto per preghiera venerdì"
"Soluzioni-tampone non risolvono problemi"
"Il Mandelaforum non è il luogo adatto per la preghiera del venerdì della comunità islamica. Sorge in un quartiere che già vede un carico notevole di eventi, tra partite domenicali e infrasettimanali allo stadio Franchi, e concerti nello stesso impianto polivalente in questione. Siamo per la libertà di culto garantita dalla Costituzione, ma non è con soluzioni-tampone raffazzonate che si può risolvere il problema". Lo afferma il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, in merito alle trattative tra Comunità Islamica di Firenze, Comune e Mandelaforum per ospitare nella struttura le preghiere del venerdì dei fedeli musulmani.
"Il quartiere ha già fatto sapere di avere problemi al riguardo, visto il traffico correlato al gran numero di eventi sportivi e musicali tra stadio e Mandelaforum - sottolinea Stella -. Palazzo Vecchio non può non tenere conto di questi fattori. Il Mandelaforum (che prende 130 mila euro di finanziamenti annui dal Comune di Firenze, quindi dai cittadini) non ha tra le sue finalità statutarie, oltretutto, la funzione di tempio per il culto religioso".
Stella si dice "fermamente convinto della necessità di un referendum cittadino (previsto dallo Statuto Comunale) su un tema così delicato come quello della moschea a Firenze. Bisogna apporre un sigillo di democrazia a una decisione che, piaccia o no, suscita sentimenti contrastanti in una fetta rilevante della cittadinanza. Senza contare - aggiunge - che l'edificio religioso dovrà essere compatibile a livello urbanistico e architettonico con lo skyline di Firenze, patrimonio Unesco dal 1982, e che si dovrà accertare la provenienza dei fondi con i quali la Comunità musulmana vorrà eventualmente acquistare un terreno per edificare la moschea".