“Abbiamo trovato una situazione drammatica, ci rendiamo conto di usare parole forti ma in alcuni casi ricorda più uno zoo che un istituto di detenzione a scopo riabilitativo. Sollicciano ha carenze infrastrutturali drammatiche, infiltrazioni, ambienti insalubri, problemi di infrastrutturazione idraulica ed elettrica; oltre a tutto questo, sconta un soggettivo sovraffollamento e una carenza di personale. Dobbiamo fare un plauso all’amministrazione penitenziaria, a cominciare dalla direttrice Tuoni fino al personale di polizia penitenziaria, perché lavorano in condizioni oggettivamente di grande tensione”. Lo dichiarano il vicesegretario nazionale di Forza Italia, on. Deborah Bergamini e il segretario regionale del partito toscano, Marco Stella, che insieme ai dirigenti azzurri Nicola Nascosti ed Eros Baldini hanno visitato oggi il carcere di Sollicciano.

“Il 70% dei detenuti sono extracomunitari – sottolineano – molti sono tossicodipendenti e molti sono afflitti da psicopatologie. Ci sono situazioni che in un ambiente così strutturalmente problematico aggravano ulteriormente il tutto. Questa nostra visita segue un numero importante di visite che abbiamo fatto nelle carceri toscane, perché il nostro segretario nazionale, Antonio Tajani ci ha pregato di andare a visitarle; la situazione carceraria italiana non ce la dobbiamo ricordare solo quando la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ci fa qualche multa per il sovraffollamento e per le carenze, ma perché è un tema che richiama la coscienza di chi fa politica, perché oggi il carcere è il deposito di tutti i problemi della società che non si sanno risolvere, che la politica non è in grado di risolvere”.

“È impossibile immaginare che chi entra in un carcere – osservano Bergamini e Stella – possa uscire migliore di come è entrato. Eppure è previsto nella Costituzione che la riabilitazione e il reinserimento siano parte dell’esecuzione della pena; perché la pena noi diciamo che va scontata. Quindi questo ci impone una serie di riflessioni, anche una serie di azioni, ovviamente tante sono di lungo periodo a partire dalla costruzione di nuove carceri, che con i tempi della burocrazia che abbiamo in Italia richiedono tanti anni, e poi tante altre questioni, perché le pene alternative comunque sono uno strumento che può aiutare ad alleviare tante problematiche e quindi vanno valutate. Sollicciano è una struttura particolarmente problematica, e noi pensiamo che sia una priorità cercare di affrontare e risolvere questi problemi”.