– Forza Italia ha presentato oggi una istanza di richiesta di un parere preventivo al Collegio regionale di garanzia statutaria in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare n.5 ‘Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019’. “Lo abbiamo fatto – spiega il capogruppo di FI al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella – perché siamo certi, forti della giurisprudenza in materia, che questi temi sono di competenza nazionale e non spetta alle Regioni legiferare. La sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019 viene tirata in ballo erroneamente dal Pd e dai suoi alleati, visto che la sentenza in questione ha solo circoscritto un perimetro in cui l’aiuto al suicidio potrebbe non essere sanzionabile con la reclusione. Ma un simile gesto rimane, in generale, sempre illecito sia penalmente che civilmente”.
“In data 15 novembre 2023 – ricorda Stella – l’Avvocatura Generale dello Stato si è pronunciata su una analoga iniziativa legislativa all’epoca in trattazione nel Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, chiarendo che la legislazione sulla vita è di competenza del Parlamento nazionale, un’esclusiva che non potrebbe essere derogata da interventi normativi degli enti locali. Motivo per cui i Consigli regionali di Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte hanno espresso, su proposte legislative sostanzialmente identiche a quella in oggetto in Toscana, un voto che ha attestato la non competenza regionale sulle materie interessate da tale ipotesi legislativa regionale in materia di suicidio medicalmente assistito, a fronte della giurisprudenza della Corte Costituzionale, delle riflessioni della dottrina sul riparto delle competenze legislative e della posizione espressa dall’Avvocatura dello Stato”.
“La posizione della sinistra in Toscana, in primis del Pd – accusa il capogruppo di Forza Italia – è una posizione ideologica, che cerca lo scontro, infischiandosene della giurisprudenza in questione. Leggi come questa sono pericolose, introducono un modo di pensare che ci dice che la fragilità non ha valore, e prova ne è il fatto che gli studi statistici documentano scientificamente che ogni legge di questo tipo ha sempre prodotto un’impennata delle richieste di morte. Oltretutto, la Toscana ha gravi carenze assistenziali alle fragilità, avendo attivi solo il 59% dei posti hospice, solo 26 unità domiciliari su 36, appena un letto hospice pediatrico. Bisogna invece puntare sul potenziamento delle cure palliative e sugli hospice”.