La Regione Toscana eroghi subito alle famiglie con bambini autistici in cura i rimborsi per il secondo semestre del 2023 e i primi mesi del 2024, per coprire le spese sostenute, come previsto da delibera regionale. Sono oltre 300 le email mandate dalle famiglie ai vertici della Regione, alla sanità toscana e alla Asl Centro, in cui si denuncia la mancata erogazione dei rimborsi, che oltretutto coprono solo una minima parte delle spese, che superano i 1.000 euro mensili. Molte famiglie sono costrette a fare sacrifici economici rilevanti per sostenere le cure necessarie, mentre altre, in mancanza di rimborsi, si vedono costrette a rinunciare alle terapie per i propri figli, e questo è inaccettabile”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato una mozione su questo tema.

“L’attuale delibera della Regione Toscana per i contributi alle terapie basate sui principi Aba e su altri progetti terapeutici destinati a minori con disturbo dello spettro autistico, sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024 – ricorda Stella -. Il nuovo Piano Regionale Autismo dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2025 ma ad oggi non si hanno ancora dettagli. Nel frattempo, è urgente che vengano sbloccati e liquidati quanto prima i rimborsi retroattivi richiesti, e che venga garantita, nel periodo transitorio (cioè fino alla redazione e messa in atto del Piano Regionale Autismo), la prosecuzione di tutte le terapie Aba, con un rimborso giornaliero pari a 15 euro”.

Nella mozione Stella chiede anche “in considerazione dell’evidente ritardo nella nomina della Consulta Regionale delle associazioni dei familiari e delle persone autistiche al fine di redigere il Piano Regionale Autismo” che “vengano prorogati a tutto l’anno 2025 i contributi Aba, innalzando gli odierni 15€ al giorno (cifra in vigore dall’anno 2001) ad una cifra più congrua e in linea con i costi attuali (indicativamente un’ora di terapia costa 20/25€)”; e che “venga quanto prima individuato un gruppo di persone tra le associazioni dei familiari e delle persone autistiche in grado di dare un valido contributo per la redazione del Piano Regionale Autismo, al fine di individuare le azioni che possono essere messe in atto per favorire l’inclusione delle persone con il disturbo dello spettro autistico”.