“Mettere subito un freno alla discrezionalità nella concessione da parte del Comune del suolo pubblico per i dehors, sbloccando le domande attualmente sospese, e mettere mano al regolamento per introdurre criteri certi per la quota di suolo occupabile, attraverso l’indice di sostenibilità area per area”. Questa la proposta del capogruppo PdL Marco Stella e del collega in Fratelli d’Italia Stefano Alessandri.
“L’amministrazione da qualche mese sta facendo ‘marcia indietro’ tornando a riproporre proprio quegli inaccettabili criteri soggettivi di valutazione per cui per primi avevamo proposto di introdurre il regolamento – hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra –. Gli uffici pubblici dicono ‘sì’ o ‘no’ in base a una presunta eccessiva concentrazione di strutture, che viene stabilita non si sa in base a quale principio, anzi, si ha proprio la certezza che l’unico principio è la totale discrezionalità. Questo è inaccettabile: servono trasparenza e uguali condizioni per tutti. Quindi innanzitutto l’amministrazione sblocchi le domande di chi, rispettando al 100% il regolamento, ha diritto di costruire il dehor per il proprio locale. Poi, dal momento che problemi di eccessiva concentrazione di strutture in un centro storico come quello di Firenze si possono effettivamente creare, diciamo: sì alla tutela del nostro paesaggio, ma con un indicatore che valga per tutti e sia uno strumento oggettivo”.
Stella e Alessandri hanno per questo depositato una mozione urgente.
“Ci auguriamo che quanto prima gli assessorati all’urbanistica e allo sviluppo economico mettano rimedio alla situazione. Non è pensabile riproporre la vecchia ‘deregulation’ selvaggia che in passato ha avvantaggiato alcuni esercenti a scapito di altri. Da parte nostra proponiamo di mettersi subito intorno a un tavolo, creando un gruppo di lavoro composto da tecnici della direzione sviluppo economico e urbanistica per individuare gli adeguati strumenti di governo del territorio per le nuove occupazioni di suolo pubblico” hanno concluso Stella e Alessandri.